Da amici Repubblicani sugli otto stadi del socialismo:
Saul Alinsky è spesso citato nei libri di Obama. Hillary Clinton si è laureata con una tesi sul progressista americano, un intellettuale di sinistra che negli anni ’70 ha sintetizzato in otto stadi il lungo e faticoso percorso verso lo stato socialista.
Il primo stadio è il più importante.
- Sanità pubblica – Controllare la salute del popolo. Chi ne controlla la salute, controlla il popolo;
- Povertà – Aumentare il livello di povertà del popolo, aumentarne le angosce e l’insicurezza: quando la gente è povera e spaventata, la si controlla più facilmente e non si ribellerà, se gli si da quanto basta per sopravvivere;
- Debito – Aumentare i debiti del popolo fino a portarlo ad un livello insostenibile, così da poter giustificare ulteriori aumenti di tasse;
- Divieto di armarsi – Vietare il possesso e porto di armi da parte di privati: un popolo disarmato ed indifeso è più facile da controllare ed in tal modo sarà anche più facile creare uno stato di polizia;
- Welfare – Controllare ogni aspetto della vita del popolo (dall’alimentazione, alla casa, al lavoro, al reddito).
- Istruzione – Controllare ciò che il popolo legge ed ascolta, controllare ciò che i giovani studiano a scuola;
- Religione – Cancellare la fede in Dio da governo e scuola;
- Guerra di Classe – Aumentare sempre di più il divario tra ricchi e poveri, così questi saranno sempre più arrabbiati e sarà sempre più facile aumentare le tasse a tutti, senza perdere il consenso delle masse soprattutto se gli si fa pensare che il vero obiettivo non sono loro, ma i “ricchi”.
In America mancano ancora tre degli otto stadi sopra descritti. In Italia tutti gli stadi sono stati raggiunti da un pezzo, così come in altri Stati Membri dell’UE meno i GBs che ne sono usciti.