Lo stato unitario: una “fictio iuris” dai giorni contati?

Nel corso della loro lunga storia, gli italiani sono stati più divisi che uniti e ciò, sia nel bene che nel male. Al tempo degli antichi romani, la Repubblica amministrava gran parte dell’Italia grazie ad un sistema politico basato sostanzialmente su un complesso sistema di “colonie” ed “alleati” che, di fatto, si auto-amministravano. Con l’avvento dell’Impero, i romani furono cauti a rottamare il comprovato sistema amministrativo della Repubblica che fu cooptato nel nuovo sistema imperiale in gran parte basato su Province auto-amministrate. Nel medioevo le città stato a guida Longobarda del Nord Italia si divisero tra Guelfi e Ghibellini (dal tedesco “Welf” e “Waiblingen”) corrispondenti alle fazioni dei loro cugini tedeschi che rispettivamente erano o pro-papato o pro-impero nell’ambito del Sacro Impero Romano (-Germanico) di cui il Nord Italia ne era parte integrante e sostanziale. Alla bisogna, gli stati italiani erano vezzi ad unirsi in “Leghe” ogniqualvolta minacciati da potenti vicini, forestieri o stranieri che fossero. In generale, comunque, essi preferirono la loro indipendenza (esattamente come i loro cugini tedeschi), almeno fino a quando il Piemonte non riuscì ad incorporare tutti gli altri stati della penisola italiana in un solo, grande Regno nel 1861 sotto la Monarchia Savoiarda. In epoca moderna gli italiani si divisero politicamente tra Fascisti e Comunisti mentre la loro traballante Repubblica preferiva centralizzare il potere nelle mani di un governo appositamente voluto debole e sottomesso al potere legislativo del parlamento. Una riforma su basi federali probabilmente rifletterebbe meglio l’essenza di ciò che in realtà sono gli italiani. Una soluzione italianissima e semplice sarebbe quella di trasformare ogni provincia italiana in altrettante province autonome come quelle di Trento e Bolzano. Sì, perché gli italiani sono tutto fuorché un popolo “unitario”. Essi sono tanto diversi quanto la penisola è lunga. Persino cucina, lingua e costumi cambiano significativamente ogni 50 khilometri o giù di lì. Dopo l’unificazione la leadership è letteralmente impazzita nel cercare di farli calzare la stretta scarpa della giurisdizione unica che è lo stato unitario.

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